Pixel di Facebook, illegale? Subirà la stessa sorte di Google Analytics?
NOYB è l’acronimo di “none of your business” (non è affar tuo) ed è un’organizzazione non governativa (ONG) per la difesa dei diritti digitali e della privacy.
Fondata da Max Schrems, attivista austriaco per la privacy, noyb si impegna a proteggere i diritti degli individui in materia di protezione dei dati personali e privacy.
L‘obiettivo principale di noyb è quello di garantire che le aziende e le organizzazioni rispettino le leggi sulla protezione dei dati, in particolare il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’Unione Europea. L’organizzazione si occupa di casi legali, azioni di tutela dei consumatori e promozione della consapevolezza pubblica sui temi della privacy e della protezione dei dati.
Di recente NOYB ha reso noto che l’Autorità Austriaca per la protezione dei dati (DSB) ha deciso che l’uso del pixel di tracciamento di Facebook viola direttamente il GDPR e la cosiddetta decisione “Schrems II” sui flussi di dati transatlantici.
Il Pixel di Facebook è uno strumento ampiamente utilizzato dalle aziende per tracciare e analizzare il comportamento degli utenti sulle loro pagine web. Tuttavia, negli ultimi anni, il Pixel ha suscitato preoccupazioni riguardo alla privacy e all’uso improprio dei dati personali. L’uso del Pixel di Facebook ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla privacy degli utenti.
Uno dei problemi principali riguarda il tracciamento degli utenti al di fuori della piattaforma di Facebook. Anche se un utente non ha un account Facebook o ha effettuato il logout, il Pixel può comunque raccogliere dati sul suo comportamento di navigazione su altri siti web.
Uno dei problemi principali riguarda il tracciamento degli utenti al di fuori della piattaforma di Facebook. Anche se un utente non ha un account Facebook o ha effettuato il logout, il Pixel può comunque raccogliere dati sul suo comportamento di navigazione su altri siti web.
Un’altra problematica riguarda il consenso degli utenti. Spesso, il tracciamento del Pixel avviene senza un consenso chiaro ed esplicito. Le aziende potrebbero incorporare il Pixel nelle loro pagine web senza informare adeguatamente gli utenti o fornire loro un’opzione per rifiutare il tracciamento. Ciò solleva domande sul rispetto delle leggi sulla privacy e dei diritti degli utenti.
La decisione del DSB di dichiarare illegale Google Analytics si applica anche agli strumenti “Facebook Login” e “Meta Pixel” forniti da Meta.
Se si utilizzano questi strumenti, i dati vengono inevitabilmente trasferiti negli Stati Uniti, dove sono a rischio di sorveglianza da parte dei servizi segreti. Si consiglia pertanto agli operatori di siti web europei di non includere alcuno strumento di Meta nei loro siti web.
Se si utilizzano questi strumenti, i dati vengono inevitabilmente trasferiti negli Stati Uniti, dove sono a rischio di sorveglianza da parte dei servizi segreti. Si consiglia pertanto agli operatori di siti web europei di non includere alcuno strumento di Meta nei loro siti web.
Facebook tende a precisare che la sentenza ha colpito un solo sito web segnalato nell’agosto del 2020 e che da quel giorno le leggi USA ed UE hanno subito modifiche significative.
Certo è che ad oggi, nessun passo avanti significativo è stato fatto per il Data Privacy Framework 2 e nonostante l’autorità austriaca per la protezione dei dati abbia stabilito che il pixel di tracciamento di Facebook viola il GDPR, non sono state comminate multe.